Non li
ha inghiottiti la terra. Era l’aria?
Come le arene del mare innumerevoli;
non in arena
però conversi ma in nulla. A schiere
dimenticati. Spesso e di mano in mano,
come i minuti. Piú fitti di noi
ma senza ricordo. Non registrati,
non decifrabili nella polvere ma
scomparsi
i loro nomi, i cucchiai, le suole.
Noi
non li compiangiamo. Non può nessuno
rammentarsi di loro: sono nati,
fuggiti, morti? Dissolti
no. È senza lacune
il mondo ma lo tiene insieme solo
quel che non l’abita piú,
coloro che sono scomparsi. Essi sono
dovunque.
Senza
gli assenti, nulla ci sarebbe.
Senza gli esiliati, nulla sarebbe
saldo.
Senza gli incommensurabili, nulla di
commensurabile.
Senza i dimenticati, nulla di certo.
Gli
scomparsi sono giusti.
Cosí anche noi in un’eco.
Hans Magnus Enzensberger
Come le arene del mare innumerevoli; non in arena
però conversi ma in nulla. A schiere
dimenticati. Spesso e di mano in mano,
come i minuti. Piú fitti di noi
ma senza ricordo. Non registrati,
non decifrabili nella polvere ma scomparsi
i loro nomi, i cucchiai, le suole.
rammentarsi di loro: sono nati,
fuggiti, morti? Dissolti
no. È senza lacune
il mondo ma lo tiene insieme solo
quel che non l’abita piú,
coloro che sono scomparsi. Essi sono dovunque.
Senza gli esiliati, nulla sarebbe saldo.
Senza gli incommensurabili, nulla di commensurabile.
Senza i dimenticati, nulla di certo.
Cosí anche noi in un’eco.
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